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Elezioni Berlino, altro schiaffo alla Merkel

angela merkel crisi di governo in germanai dopo la fine dei negoziati

Peggior risultato storico dal dopoguerra per CDU. Vola l’estrema destra

Crolla la CDU della Merkel

ROMA – Altra batosta elettorale per la Cancelliera tedesca Angela Merkel e il suo partito, la CDU.

Dopo la sconfitta, netta, alle elezioni regionali dello scorso 4 settembre in Meclemburgo-Pomerania, è arrivata un’altro risultato negativo dalle urne di Berlino per la Merkel.

Alle elezioni che riguardavano la città-regione, i risultati definitivi vedono i Socialdemocratici dell’SPD vincere con il 21,6%.

I cristiano-democratici della CDU raccolgono invece il peggior risultato dal dopoguerra fermandosi al 17,6% con un calo di 5,7 punti percentuali rispetto alla tornata elettorale precedente nella stessa regione.

Avanza invece l’estrema destra, con l’Afd (Alternative für Deutschland) che ottiene il 14,2% delle preferenze.

L’Alternativa per la Germania, dopo soli tre anni dalla sua apparizione nel panorama politico tedesco, è già riuscita a sorpassare il partito della Merkel nel Meclemburgo-Pomerania e a piazzare consiglieri in dieci Land su sedici.

Quanto al voto nella città-regione di Berlino, la vittoria “zoppa” costringerà i Socialdemocratici ad un accordo con i Verdi che hanno ottenuto il 15,2% e con la sinistra rappresentata dalla Linke (15,6%).

Con questa inedita coalizione il sindaco uscente Michael Mueller (Spd) avrebbe gli 86 seggi necessari per governare.

In casa CDU si apre invece l’ennesima riflessione dopo la quinta sconfitta in altrettante tornate elettorali del 2016. L’obiettivo ora sono le prossime elezioni regionali in Primavera e le politiche del settembre 2017.

Le prossime elezioni regionali si terrano nella Saar a marzo e in Schleswig-Holstein e Nord-Reno-Vestfalia, il Land tedesco più popoloso, a maggio.

Nonostante a Berlino abbiano dominato elementi localistici nelle scelte di voto (dal traffico alla scuola, dall’amministrazione pubblica al caro affitti), per la Merkel, oggi a New York per l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, il momento non è dei più facili.

La Cancelliera dovrà necessariamente rivedere alcune scelte che hanno provocato un malcontento diffuso nell’elettorato di riferimento. Su tutte la questione dell’accoglienza ai migranti, che resta in cima anche all’agenda dell’Unione europea.

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