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Olimpiadi a Roma, il Codacons ci ripensa

Ieri è arrivato il "No" alla candidatura di Roma 2024

Da nettamente contraria a favorevole con riserva: retromarcia dell’associazione

Il presidente del Codacons, Carlo Rienzi, ora è favorevole alle Olimpiadi a Roma

ROMA – Potere dei sondaggi. Dopo aver sparato a zero sulla candidatura di Roma ad ospitare le Olimpiadi del 2024 il Codacons ingrana la retromarcia e, a sorpresa, cambia completamente fronte schierandosi con i favorevoli.

«Dopo i clamorosi e inattesi risultati del sondaggio sulle Olimpiadi a Roma realizzato dal centro studi del Codacons, che vede l’85% dei romani favorevoli ai Giochi olimpici nella capitale, l’associazione annuncia oggi un deciso cambio di rotta sul tema» si legge in una nota diffusa dall’associazione.

Potere dei sondaggi, si diceva, visto che fino a pochi giorni fa la linea del Codacons era completamente diversa.

Al Tar del Lazio pende un ricorso dell’associazione contro la candidatura della Capitale e l’ appoggio alla posizione di Beppe Grillo e del Movimento 5 stelle, contrari fin dall’inizio alla candidatura, era stato totale.

«Non basta un generico “no” alle Olimpiadi, ma occorre annullare tutti gli atti relativi alla candidatura della capitale» spiegava il presidente Carlo Rienzi che aveva ipotizzato anche una diffida formale al sindaco Virginia Raggi per la revoca delle delibere della precedente amministrazione che autorizzano la candidatura.

Ora il clamoroso dietrofront «ma solo a condizione di un vero e proprio progetto strutturale per trasformare le Olimpiadi in una possibilità di ricchezza per i cittadini e salvezza per le periferie romane».

Il Codacons ha anche annunciato una conferenza nella quale presenterà il proprio progetto con le condizioni per la candidatura di Roma. Tra gli invitati anche il sindaco Raggi e il presidente del Coni, Giovanni Malagò. Vedremo chi si presenterà.

Le motivazioni del cambio di rotta sulle Olimpiadi a Roma del Codacons

Il logo di Roma 2024

«Su precisa richiesta dei romani abbiamo deciso di appoggiare la candidatura della capitale, ma solo a precise condizioni. Tutte le perdite economiche della capitale legate ai giochi dovranno essere a carico degli sponsor, ossia di quelle aziende che sponsorizzano il proprio marchio durante le Olimpiadi a Roma» afferma Rienzi che alle amministrative di giugno si è presentato a Roma con una propria lista raccogliendo 2760 voti al primo turno.

«Serve poi una “legge olimpica” approvata dal Parlamento che preveda una joint-venture tra le federazioni sportive e i marchi commerciali, e un piano di “adozione” di 15 periferie romane con il quale imprese e Coni si obbligano a creare servizi, strutture ricettive, spazi verdi e una rete di trasporti efficienti in 15 quartieri della capitale particolarmente degradati» aggiunge il presidente dell’associazione.

«Il tutto – conclude – in 24 mesi, con procedure agevolate e sotto il rigido controllo dell’Anac, prevedendo pesanti sanzioni, proporzionali ai bilanci degli sponsor, in caso di ritardi e inadempienze».

 

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