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Sviluppo rurale: penalizzati giovani e imprese calabresi

Coldiretti lancia l'allarme: a rischio 120 milioni per lo Sviluppo Rurale, rischiano di tornare nelle casse di Bruxelles se non saranno spesi entro fine anno dalle regioni

L'agricoltura resta volano economia

Proroghe per le domande in agricoltura

Si ritorna a parlare di PSR, i Piani di Sviluppo Rurale. “Il Commissario Europeo alle Politiche Regionali, Cretu, nell’ultima dichiarazione è perentoria e mette direttamente il dito nella piaga. “Accelerare sull’attuazione della capacità amministrativa”, “processo di certificazione e di audit delle spese”.  Poi a corollario afferma: “alcune regioni (tra queste la Calabria) non crescono nonostante tutti i soldi che ci spendiamo. Vogliamo capire i motivi del perché questo accade”. Dichiarazioni – afferma Molinaro presidente di Coldiretti Calabria – che fanno tremare le vene e ci riportano alla nuda e cruda realtà.

Evidentemente, nonostante molto spesso si tenda ad esaltare, non siamo i primi. Anzi! Si esulta quando si scrive . Approvando il programma (leggi PSR 2014-2020), ma poi quando si va nel concreto, ci si imbatte in farraginosità, con la permanente lentezza nella fase operativa.

Ad ammetterlo – prosegue è l’Autorità di Gestione del PSR  che il Dipartimento Agricoltura che nei decreti di proroga di questi giorni testualmente scrivono : “che il termine di presentazione delle domande scade a ridosso del periodo estivo. certo con notevole difficoltà a predisporre la documentazione richiesta per la partecipazione al bando”. Ed ancora: “il persistere delle esigenze di questa Amministrazione di dare riscontro alle innumerevoli richieste di chiarimento presentate a mezzo FAQ da parte dei potenziali beneficiari”.

A pagare un prezzo sono i giovani perché le imprese non possono programmare

Il balletto delle proroghe che il Dipartimento Agricoltura e Autorità di Gestione stanno decretando – chiarisce Molinaro – si poteva evitare se solo ci fosse stata l’umiltà di accettare i suggerimenti. Creati sin dall’ inizio dalla programmazione e fino al Comitato di Sorveglianza (febbraio 2016) . Soprattutto se con continuità si fosse fatto ricorso a tavoli tecnici con i soggetti portatori di interesse. Con le proroghe – continua – certamente qualche giovane non potrà accedere ai finanziamenti, Coldiretti aveva proposto la domanda semplificata come peraltro fatto da qualche  regione.

I nodi si sa, vengono sempre al pettine ed a pagare un prezzo salatissimo sono i giovani. Ma anche le imprese che non possono programmare gli interventi con rischi forti di eleggibilità della spesa. Incluso il risultato di rinviare nel tempo la realizzazione delle opere e i relativi pagamenti.

Prorogare scadenze già fissate è indicativo del cattivo funzionamento: gli impegni presi non si riescono a rispettare nei tempi previsti e si chiede un rinvio. Anzi, è la spia di una scarsa efficacia che, nemmeno l’elevato numero di incontri promozionali sul Piano di Sviluppo Rurale (circa 90) è riuscita a colmare.

Forse accentuare le riunioni del partenariato socio-economico, (non si riunisce da febbraio) avrebbe impedito un siffatto atteggiamento che ha comportato scelte infelici quali il business-plan di Ismea che come avevamo detto in tempi non sospetti era complicato.  Ma si sa, si è più propensi ad accettare suggerimenti nell’orecchio piuttosto che frutto di un confronto!

Oltre alle proroghe allora – conclude Molinaro – invitiamo la Regione che intervenga per eliminare le criticità che rischiano di indebolire la competitività del sistema.

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