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Olimpiadi di Rio 2016: Basile e Garozzo promossi a pieni voti, rimandati gli arcieri

Dopo le prime due giornate di Olimpiadi abbiamo dato le pagelle agli atleti azzurri

La gioia incontenibile di Fabio Basile, medaglia d’oro nello judo (Foto dal profilo Twitter del Coni: @Coninews)

La aspettavamo, sembrava non dovesse arrivare mai ma poi eccola lì: la medaglia d’oro numero 200 dell’Italia nella storia delle Olimpiadi. Ce l’ha regalata Fabio Basile nello judo, e con la sua vittoria ha spezzato quell’incantesimo che sembrava aver colpito la nazionale olimpica italiana, incapace di vincere nella prima giornata di gare.

È ancora presto per fare bilanci, ma dopo le prime due giornate di Olimpiadi a Rio 2016, possiamo già stilare una prima pagella con promossi e rimandati. Con la consapevolezza che si tratti di un gioco e che, come sempre, “l’importante è partecipare” (anche se a questo ormai non ci crede più nessuno).

PROMOSSI ALLE OLIMPIADI DI RIO 2016

Primo della classe, ovviamente, è la medaglia d’oro Fabio Basile. Ottiene la medaglia più preziosa nello judo, sport nel quale l’Italia vanta una grande tradizione (negli ultimi decenni, solo alle Olimpiadi dell’88 l’Italia non ha conquistato medaglie in questa disciplina).

Occhi cerulei, sicuro di sé, forse un po’ spaccone, Basile ha dimostrato cuore e freddezza, chiudendo la finale dopo appena un minuto, con uno spettacolare “ippon”, colpo da ko, che da solo vale ben 10 punti. Il nostro voto a Basile quindi è 10, tanto quanto lo ippon che gli è valso la vittoria.

Promosso anche il fiorettista Daniele Garozzo, oro nella scherma, disciplina in cui l’Italia ha fatto scuola. Quella di Garozzo è infatti la 123/a medaglia italiana olimpica nella disciplina. L’atleta siciliano ha battuto in finale lo statunitense Massialis 15-11, dominando la gara fin dalla prima stoccata (voto 9,5).

Daniele Garozzo, oro nel fioretto alle Olimpiadi di Rio 2016 (Foto dal profilo Twitter del Coni: @Coninews)

Voto 8 al tandem formato da Tania Cagnotto e Francesca Dallapé. Nel trampolino da tre metri del tuffo sincronizzato le due atlete devono “accontentarsi” di un argento frutto di una gara quasi perfetta. Del resto, con la coppia cinese Shi Tingmao e Wu Minxi non si poteva fare di meglio. Le due atlete orientali sembravano extraterrestri, impossibili da battere.

Tania Cagnotto e Francesca Dallapé, argento nei tuffi sincro a Rio 2016 (Foto dal profilo Twitter del Coni: @Coninews)

Sette e mezzo a Odette Giuffrida, argento nello judo femminile 52 kg. La giovane atleta romana, alla prima Olimpiade, deve arrendersi in finale all’avversaria kosovara, che porta a casa la medaglia d’oro con un punteggio di uno a zero, conquistato nei primi secondi di gara e difeso fino alla fine.

Sette a Elisa Longo Borghini, bronzo nel ciclismo su strada donne e sette a Gabriele Detti che ha vinto la medaglia di bronzo nella finale olimpica dei 400 stile libero, regalandoci una spettacolare rimonta che ci ha tenuti col fiato sospeso.

Mezzo voto in meno (6,5) a Rossella Fiamingo, argento nella spada donne. Il punteggio è un po’ più basso rispetto ai colleghi non per il valore della medaglia ma per i rimpianti legati alla gestione della finale. Rossella era in vantaggio per 11 a 7 sull’avversaria ungherese. Con l’oro a un passo l’atleta ha subito un calo di concentrazione che ha permesso a Enmese Szasz di recuperare lo svantaggio e chiudere con un punteggio di 15 a 13. Siamo certi però che Rossella avrà tempo per rifarsi: talento ed età sono dalla sua parte!

Rossella Fiamingo, a un passo dalla medaglia d’oro nella spada Tania Cagnotto e Francesca Dallapé, argento nei tuffi sincro a Rio 2016 (Foto dal profilo Twitter del Coni: @Coninews)

RIMANDATI

Una delle più grande delusioni in queste prime due giornate è legata alla caduta del ciclista Vincenzo Nibali a poche centinaia di metri dal traguardo, mentre stava dominando la gara.

Deludente anche la prestazione degli arcieri, che ci avevano abituato a gare di altissimo livello. Marco Galliazzo, Mauro Nespoli e David Pasqualucci escono ai quarti contro i cinesi. Ma più che la sconfitta, ciò che ha lasciato l’amaro in bocca è stata la prestazione degli italiani, ben al di sotto delle loro capacità. Non resta che sperare che si rifacciano nelle gare individuali.

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