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Allarme cinghiali: negli ultimi anni raddoppiati

Abbattimenti dei cinghiali in Toscana: la Corte Costituzionale, con sentenza n. 21 depositata il 17 febbraio, ha rigettato il ricorso delle associazioni animaliste

In Calabria la paura per i cinghiali aumenta: il grido d’allarme del Presidente Coldiretti Calabria Pietro Molinaro che dovrebbe arrivare alla Regione

ROMA – Sui cinghiali e altri ungulati ormai è allarme alto in tutta Italia ma anche in Calabria per l’invasione degli animali selvatici in particolare cinghiali che distruggono i raccolti agricoli, sterminano greggi e animali allevati, causano incidenti stradali nelle campagne e all’interno delle città con pericoli concreti per gli agricoltori ed i cittadini.

A denunciarlo è la Coldiretti in occasione della mobilitazione di migliaia di agricoltori con i trattori a Firenze,  la regione più colpita dal fenomeno e, proprio per questo, scelta come sede della manifestazione nazionale.

cinghiali nel mirino

Agricoltori esasperati cittadini impauriti. La Regione batta un colpo!

 Nel giro di dieci anni i cinghiali sono raddoppiati – commenta Pietro Molinaro Presidente di Coldiretti Calabria – mettendo a rischio non solo le produzioni made in Italy e l’assetto idrogeologico del territorio, ma anche la sicurezza degli automobilisti. “Noi coltiviamo i cinghiali distruggono – prosegue –  un vero e proprio esercito che assedia oggi le nostre campagne con attacchi quotidiani alle colture, radendo al suolo campi di grano, mais, orzo, ma anche le produzioni tipiche, dalle patate, alle castagne, all’uva.

Un problema che – denuncia Coldiretti – mette a rischio la sopravvivenza delle aziende agricole, soprattutto nelle aree interne, ma anche l’assetto idrogeologico e lo stesso ecosistema, sconvolto dalla presenza eccessiva dei selvatici ormai fuori controllo, senza dimenticare le preoccupazioni sul profilo sanitario con il rischio di contagi degli animali allevati. Una situazione insostenibile che sta provocando l’abbandono delle aree interne da parte della popolazione, con problemi sociali, economici e ambientali –  continua Molinaro nel sottolineare che “a rischio non c’è solo il reddito delle imprese agricole ma anche la sicurezza nelle aree rurali e periurbane”.

Dalla mobilitazione nazionale di Firenze una forte denuncia nel pieno della stagione turistica

Dinanzi a tale situazione gli agricoltori della Coldiretti chiedono una riforma della disciplina sugli animali selvatici che garantisca l’indispensabile presenza delle aziende agricole a tutela del territorio. L’obiettivo dell’attività agricola e di allevamento non è, infatti, ottenere risarcimenti (che peraltro non coprono oggi che una piccola parte del danno, senza tenere in considerazione la perdita di quote di mercato né il valore del prodotto trasformato), ma fare impresa, producendo per i cittadini e non per animali selvatici e predatori.

Coldiretti chiede un’azione incisiva di coordinamento e nuova regolamentazione da parte del Governo Regionale, su un problema serio e non più rinviabile. Il PdL regionale che il Presidente Oliverio si era impegnato a presentare al Consiglio Regionale come proposta di iniziativa della Giunta regionale, attenuerà il rischio dai danni causati dalla fauna selvatica ed in particolare dai cinghiali e getta i presupposti per un sistema organico di interventi diretti alla tutela, alla gestione e al controllo delle specie di fauna selvatica presenti sul territorio.  “Alla luce di questa vera e propria calamità – conclude il Presidente Molinaro  – occorre che la Regione batta un colpo poiché da questa disattenzione deriva un danno alle  zone collinari ed interne, dove tra l’altro il PSR 2014-2020 prevede significativi investimenti”.

Ada cosco

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