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Premio La Giara: decretati i vincitori della V edizione

image002[1]Nella Sala degli Arazzi della sede Rai di Viale Mazzini si è conclusa la V edizione del Premio La Giara con la premiazione della terzina finalista. La giara d’oro è andata a Ilaria Tomassini dell’Umbria con Le tre vite di Giuseppe Ferrari; la giara d’argento ad Angelo Mascolo, dalla Campania, con Palestra Italia; la giara di bronzo a Lucio Leone, campano anche lui, con Il miracolo del diavolo. L’opera è stata realizzata dal maestro orafo crotonese Gerardo Sacco

Tre romanzi molto diversi tra loro per epoche (seguono piccole schede), stili narrativi e scrittura.

Le opere vincitrici.

Il romanzo vincitore, Le tre vite di Giuseppe Ferrari, ci proietta nel futuro, un futuro in cui distopicamente un muro separa definitivamente i ricchi dai poveri in un nuovo assetto geo-politico, ma senza dimenticare i “ruggenti” anni 80 e i 90 da cui quel muro si è generato, e in cui l’industriale Giuseppe Ferrari, cinicamente scala e conquista il mondo globalizzato della finanza; Palestra Italia fa un salto indietro, fino agli anni dell’immediato dopoguerra, in una dolce ma sconquassata Castellammare di Stabia, dove gli epigoni del fascismo tardano a morire intrecciando rapporti con il malaffare. Siamo invece nel quattrocento con il romanzo di Lucio Leone, Il miracolo del diavolo, un tempo ancora sospeso tra i fuochi dell’Inquisizione e i processi alle streghe e il timido affacciarsi di una cultura più laica e dai colori meno foschi.

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