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Attentato Istanbul: l’ombra dell’Isis

Almeno 41 morti e centinaia di feriti nell’attentato allo scalo Ataturk. Assalto simile a quello di marzo a Bruxelles

La devastazione all’interno dello scalo Ataturk catturata da un utente di Twitter

ROMA – Il terrorismo colpisce ancora e anche se questa volta nel mirino non c’è il cuore dell’Europa come nelle stragi di Bruxelles e Parigi ma la “porta” del Vecchio Continente, vale a dire la Turchia, i risultati sono simili. Decine di morti – l’ultimo bilancio è di almeno 41 vittime, tra cui nove stranieri, e più di 240 feriti di cui sei in condizioni disperate – e la paura che torna a farsi largo tra viaggiatori e cittadini comuni. L’obiettivo del commando terroristico che ha colpito nella tarda serata di martedì è stato ancora una volta uno scalo internazionale, l’Ataturk di Istanbul. Molto simili all’attentato di Bruxelles anche le modalità con le quali i terroristi hanno agito: almeno tre uomini sono giunti all’aeroporto della metropoli turca attorno alle 9 ora locale e hanno aperto il fuoco con dei kalashnikov prima di farsi esplodere all’interno dello scalo in mezzo alla folla. I tre kamikaze prima di attivare i detonatori hanno anche ingaggiato uno scontro a fuoco con la polizia: in uno dei video di sorveglianza che hanno ripreso la strage si vede uno degli attentatori che cade a terra colpito da un agente e poi, nonostante le ferite, riesce ad attivare la cintura esplosiva. Secondo i media turchi il commando che ha agito all’Ataturk sarebbe stato composto da almeno sette terroristi: uno di loro sarebbe una donna che è stata arrestata poche ore dopo l’attentato mentre prosegue la caccia ad altri tre presunti complici. I primi rilievi autoptici eseguiti sui resti dei tre che si sono fatti esplodere ricondurrebbero a cittadini stranieri, quindi non di nazionalità turca.

I primi soccorsi dopo le esplosioni all’interno dell’aeroporto

Le testimonianze «C’era sangue ovunque, tutto era a pezzi» hanno raccontato diversi passeggeri scampati al terribile attentato. Tra di loro anche un italiano, il giornalista del Corriere Fiorentino, Edoardo Semmola rimasto bloccato a Istanbul e che ai microfoni di SkyTG24 ha puntato il dito contro i soccorsi: «Nessuno ci ha detto niente, non parlano inglese, ho saputo dell’attentato con i messaggi da casa. Qui è un grandissimo caos».

Le reazioni Il governo turco ha proclamato un giorno di lutto nazionale e ora le indagini sono concentrate a dare un volto, un nome e un movente a chi ha colpito all’aeroporto di Istanbul. L’attentato non è ancora stato rivendicato ma secondo le autorità turche dietro ci sarebbe lo Stato islamico. Lo ha fatto intendere il premier turco, Binali Yildirim, che ha escluso altre piste. La Turchia ha ricevuto decine di messaggi di cordoglio e di condanna per l’attentato come quello del Capo dello Stato italiano, Sergio Mattarella: “L’Italia condanna risolutamente questo ennesimo, atroce gesto e riafferma il pieno sostegno alla Turchia nel contrasto alla violenza cieca ed omicida del terrorismo” ha scritto il Presidente della Repubblica in un messaggio inviato al presidente turco Recep Tayyip Erdogan.

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