Arresto Marra, Codacons chiede commissariamento di Roma


L’associazione dei consumatori annuncia istanza al Ministero dell’Interno

Il presidente del Codacons, Carlo Rienzi. L’associazione interviene dopo l’arresto del capo del personale del Campidoglio, Raffaele Marra

ROMA – Dopo l’arresto di Raffaele Marra, attuale capo del personale del Campidoglio e braccio destro del sindaco Virginia Raggi, il Codacons chiede il commissariamento di Roma Capitale. L’associazione dei consumatori ha annunciato infatti la presentazione di un’istanza urgente al Ministero dell’Interno.

Marra, arrestato stamani dai Carabinieri su richiesta della Procura di Roma, sarebbe accusato di corruzione per fatti risalenti al 2013. Assieme all’ex finanziere, finito in manette per vicende legate alla compravendita di una casa Enasarco, è finito in manette anche il costruttore Sergio Scarpellini.

L’arresto di Marra è un’altra tegola per la Giunta capitolina e si aggiunge all’indagine già in corso sulle nomine del sindaco Raggi partita dagli esposti di Fratelli d’Italia e del magistrato Carla Raineri, ex capo di Gabinetto.

«Così non si può più andare avanti. Dopo l’arresto di Raffale Marra, il blitz della Finanza in Campidoglio, le inchieste aperte dalla magistratura e dall’Anac sulle nomine, compresa l’indagine sul fratello di Marra alla direzione turismo aperta a seguito di una nostra denuncia, crediamo ci siano le condizioni per chiedere il commissariamento del comune di Roma» afferma il presidente Carlo Rienzi.

«La città è totalmente paralizzata su tutti i fronti, e le nuove inchieste della magistratura alimentano le incertezze sul futuro della città. A farne le spese sono i romani, che subiscono una situazione di degrado in evidente crescita e che si accentuerà sotto Natale» aggiunge.

«Per questo chiediamo le dimissioni immediate del sindaco Virginia Raggi. Il Codacons presenterà oggi stesso una istanza urgente al Ministero dell’Interno. Lo scopo è di far nominare un commissario straordinario per Roma Capitale. Proponiamo il nome di Francesco Paolo Tronca» conclude Rienzi.