L’energia elettrica costa cara alle piccole imprese


Bollette più care d’Europa. La colpa? Delle tasse troppo alte

Per le piccole imprese italiane la bolletta elettrica è un incubo
Per le piccole imprese italiane la bolletta elettrica è un incubo

ROMA – Già alle prese con la crisi economica e il calo dei consumi, per le piccole imprese italiane anche la bolletta elettrica è un incubo. È quanto emerge dall’ultima indagine della Cgia di Mestre.

Le Pmi del nostro Paese pagano infatti il prezzo più alto dell’energia elettrica dell’intera Eurozona.

L’associazione degli artigiani ha esaminato i costi della fascia di consumo più rappresentativa per le piccole imprese (consumi elettrici compresi tra i 500 MWh e i 2.000 MWh annui).

I dati riferiti al primo semestre del 2016 indicano per l’Italia un costo di 152,6 euro ogni mille Kwh. È il 22,8% in più rispetto alla media dei Paesi dell’area Euro (124,3 euro ogni mille KWh).

Facendo un raffronto con gli altri Paesi europei, le piccole imprese italiane pagano l’elettricità il 36,9% in più rispetto al Belgio, il 38,1% in più della Spagna, il 53,7% in più della Francia. Impietoso il confronto con i Paesi Bassi: + 78,1% per cento in più.

Ma perché le piccole imprese italiane pagano l’energia elettrica molto di più rispetto agli altri Paesi dell’Euro? La risposta è semplice: per le tasse troppo elevate.

Ogni 100 euro di costo sostenuto dalle piccole imprese italiane quasi 45 euro se ne vanno in tasse e oneri. L’incidenza della tassazione in Italia è pari al 44,8%.

Percentuale superiore di 10 punti rispetto a quanto si verifica nell’Eurozona dove il peso di tasse e oneri si ferma al 34,8%. Solo in Germania il peso del fisco è ancora superiore (47,6%) ma il costo dell’energia è comunque inferiore all’Italia.

Negli altri Paesi europei la tassazione sull’energia elettrica è più bassa: 28,1% in Francia, 23,9% nei Paesi Bassi, 23,8% in Belgio e appena il 4,9% in Spagna.

Ma non è tutto perché le piccole imprese italiane pagano l’energia elettrica molto più delle grandi: il 67,9% in più. La Cgia sottolinea che si tratta di un gap molto elevato che, anche se in linea con la media dell’Area Euro, va letto unitamente ai dati precedenti che vedono le piccole imprese italiane come le più penalizzate dalle bollette elettriche.

«Bisogna lavorare ancora sul fronte dell’energia elettrica in modo da contenere gli enormi costi sostenuti dalle piccole imprese. In un Paese come il nostro dove le imprese con meno di 50 addetti rappresentano il 99,5% del totale imprese, danno lavoro al 67% degli addetti e producono il 52% del valore aggiunto, ci vorrebbero altri provvedimenti per abbassare il prezzo finale» dichiara Renato Mason, segretario della Cgia.

Una possibile soluzione? «Quanto fatto nel 2014 con il decreto taglia-bollette, se si vuole garantire una vera competitività per il tessuto imprenditoriale italiano» conclude Mason.