Contratto metalmeccanici: sì a rinnovo, aumenti di 92 euro


Fiom soddisfatta per l’accordo: ecco tutte le novità illustrate dalla sigla sindacale

Il segretario della Fiom, Landini, firma l'accordo per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro dei metalmeccanici
Il segretario della Fiom, Landini, firma l’accordo per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro dei metalmeccanici (foto Twitter)

ROMA – C’è l’accordo e la firma sul rinnovo del contratto nazionale dei metalmeccanici per il prossimo triennio.

L’intesa per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro, che mette fine a lunga fase di accordi separati, è stata siglata oggi.

Al tavolo Federmeccanica/Assistal, Fim, Fiom e Uilm.

L’accordo raggiunto oggi prevede una nuova normativa sulla formazione continua come diritto individuale, con 24 ore e 300 euro per ogni lavoratore nel triennio contrattuale.

Previsto anche il rafforzamento del ruolo delle Rsu nella contrattazione dell’orario flessibile e l’avvio della sperimentazione per un nuovo sistema di inquadramento.

Nel testo novità anche per la sanità integrativa al sistema pubblico, con 156 euro annui a totale carico delle aziende, allargata ai lavoratori a tempo determinato, in mobilità e ai familiari.

Previsto anche un innalzamento del contributo per la previdenza integrativa a carico dell’azienda e l’introduzione, anche nel Ccnl, di una quota di aumenti defiscalizzati attraverso il welfare, come elemento aggiuntivo alla difesa del potere d’acquisto per un totale di 450 euro nel triennio.

Altro capitolo riguarda una struttura sperimentale sul salario con la rivalutazione annua dei minimi – con erogazione dal mese di giugno – sulla base dell’inflazione reale. Il salario derivante dalla contrattazione aziendale futura e da elementi individuali assume carattere di variabilità piena, diventando nelle parti fisse assorbibile dagli aumenti nazionali sui minimi, tranne che per gli elementi collegati alla prestazione (turni, indennità, straordinario ecc.) o se dichiarato espressamente “non assorbibile”.

In totale è previsto un aumento salariale nel triennio, derivante dall’inflazione, pari a 51,7 euro mensili, al quale vanno aggiunti 7,69 euro di aumento sulla previdenza, 12 sulla sanità, 13,6 di welfare, per un totale di 85 euro mensili che arrivano a 92,68 con la quota per il diritto alla formazione continua.

L’accordo domani sarà sottoposto al giudizio del Comitato centrale della Fiom. Dopo la riunione degli organismi unitari convocata il primo dicembre, verrà illustrata nelle assemblee nei luoghi di lavoro e, infine, sottoposta al referendum vincolante tra tutte le lavoratrici e i lavoratori interessati, attraverso un percorso per la prima volta sottoscritto anche da Federmeccanica.

La Fiom in una nota parla di «primo atto che porterà, nei tempi previsti per la stesura del testo contrattuale, alla definizione delle regole democratiche e delle altre parti demandate dal Testo Unico sulla Rappresentanza alla contrattazione di categoria».

Inoltre, nel nuovo regolamento per le Rsu viene riconosciuto il diritto ai lavoratori a votare sugli accordi aziendali, anche su richiesta di una sola organizzazione sindacale o del 30% dei lavoratori.