Pensione anticipata, accordo Governo-sindacati


Dal 2017 chi ha 63 anni potrà andare in pensione con 3 anni e 7 mesi di anticipo

Nella foto del profilo Twitter della Cisl il tavolo di stamani al Ministero del Lavoro
Nella foto del profilo Twitter della Cisl il tavolo al Ministero del Lavoro

ROMA – Accordo raggiunto tra Governo e parti sociali sulle novità nel settore pensionistico. Secondo quanto hanno riferito i rappresentanti sindacali presenti al tavolo di stamani al Ministero del Lavoro potranno richiedere l’Ape, vale a dire l’anticipo pensionistico, coloro che nel 2017 avranno 63 anni. Potranno dunque andare in pensione con un anticipo di 3 anni e 7 mesi.

L’altro elemento che riguarda la platea interessata dalle novità sulle pensioni è il pagamento dell’anticipo con rate di ammortamento sulla pensione (le prime stime parlano di 50/60 euro al mese). Discorso diverso per chi ha perso il lavoro e risulta inoccupato (quindi senza percepire ammortizzatori sociali): in questo caso, se la pensione non supererà i 1200 euro, l’anticipo non avrà costi da rateizzare mensilmente.

L’incontro di stamani in via Veneto sulle misure previdenziali da inserire nella manovra di bilancio ha permesso di raggiungere un accordo per una sperimentazione che avrà carattere biennale e non più di un intervento su base triennale come era emerso in precedenza. «È la mediazione arrivata oggi – spiega all’Agenzia Dire (www.dire.it) il segretario della Cisl, Maurizio Petruccioli – ma era in viaggio da tempo. Noi avevamo chiesto un anticipo di 4 anni».

Per il Governo era seduto al tavolo sulle pensioni il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Tommaso Nannicini. Per Cgil, Cisl e Uil presenti invece i segretari confederali che si occupano del tema insieme ai segretari generali delle federazioni dei pensionati. Al centro del confronto, oltre all’anticipo pensionistico ribattezzato con l’acronimo di “Ape”, c’erano anche l’aumento delle pensioni più basse (quelle fino a mille euro complessivi al mese) con la quattordicesima, interventi sui lavoratori precoci e attività usuranti.

Proprio per quanto riguarda quest’ultimo aspetto vi dovrebbero essere inseriti nuovi settori professionali. Ad essere interessati dovrebbero essere i lavoratori del settore edilizia, le maestre d’asilo e gli infermieri.